La European and International Booksellers Federation ha commissionato uno studio sulla interoperabilità dei formati digitali degli ebook, disponibile ora anche online (On the Interoperability of eBook Formats; Prof. Christoph Bläsi | Prof. Franz Rothlauf, Johannes Gutenberg-Universität Mainz – Germany).
L’interoperabilità serve a fare con gli ebok quello che si fa con i libri: leggerli come e dove vuoi tu.
Il formato EPUB 3 garantisce massima interoperabilità. Il problema non riguarda la tecnologia dei formati, ma (a) i formati proprietari, che generano “ecostistemi” chiusi; (b) i DRM che proteggono detti ecosistemi.
Anche per i DRM, è possibile la interoperabilità. Anche qui, dunque, il problema è di volerla, non quello di poterla avere.
Lo studio tiene conto dei due sistemi che dominano il mercato: quelli di Amazon e di Apple. Loro, per ora, dettano legge e stabiliscono come e dove possiamo leggere gli ebook regolarmente acquistati (che cosa acquistiamo da loro, peraltro, non è ben chiaro).
Un passaggio dalla prefazione di Neelie Kroes (Vice-President of the European Commission, in charge of the Digital Agenda), da prendere in parola:
“Interoperability is a major requirement to build a truly digital society. This applies to ebooks too. When you buy a printed book it’s yours to take where you like. It should be the same with an ebook. You can now open a document on different computers, so why not an ebook on different platforms and in different apps? One should be able to read one’s ebook anywhere, any time on any device”.