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USA Supreme Court: Apple loses case on its e-book selling tactics : SCOTUSblog

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Antitrust Intellectual Property

Google ha vinto contro i giornali tedeschi? – Il Post

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Antitrust Case Law

Update: A.G. Schneiderman Settles With Apple In E-book Price-fixing Case | Eric T. Schneiderman

  • “Attorney General Eric T. Schneiderman today announced a settlement with Apple Inc. arising out of Apple’s participation in a price-fixing conspiracy that a federal court in New York found raised the prices of E-books sold to consumers in New York and throughout the country. The settlement agreement, which must be approved by the court, has the potential to result in payments to consumers of $400 million, and would resolve claims for consumer damages and civil penalties brought by New York and 32 other states and territories. “

    Former posts on the subject: 1, 2, 3.

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Update: Apple settles e-book antitrust case with U.S. states, others | Reuters

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Antitrust

Apple et 5 Global Publishers Antitrust Case to be Examined at the University of Perugia

Domani parteciperò ad un seminario all’Università di Perugia sul caso antitrust che ha coinvolto la Apple e 5 dei 6 principali editori globali (Hachette, HarperCollins, MacMillan, Penguin, Simon&Shuster).

      La vicenda ha avuto una certa eco anche tra i non addetti ai lavori, perché i suddetti BIG sono stati  accusati di avere “cospirato”, violando le leggi antitrust americane ed europee, per alzare i prezzi al dettaglio degli ebook (specie dei bestseller), argomento questo piuttosto popolare e cavalcato ad arte dai concorrenti, tipo Amazon.

      Sia le autorità antitrust statunitensi, sia quelle europee, sono intervenute per reprimere la stessa condotta sulle due sponde dell’atlantico. La questione è interessante sotto molti profili, e spero di darne presto conto anche qui  con un post più dettagliato.

Alcune delle conclusioni sulle quali vorrei concentrarmi domani:

a)  negli USA, ai consumatori potrebbero tornare in tasca oltre 500 milioni di dollari, di cui 160 frutto di transazioni con gli editori già praticamente concluse (95 mln + 69 mln) ed il resto ancora sub iudice, ma piuttosto probabile (la Apple è già stata condannata nel merito da un Giudice Federale di New York e sembra verosimile una sua condanna a risarcire i danni per qualche centinaio di milioni di dollari);

b)  in Europa per i consumatori vale una cifra un po’ diversa, cioè “0” (zero; nulla; niente). Si conferma, evidentemente, che l’antitrust negli USA funziona in modo diverso rispetto all’Europa, anche se i cartelli sono eguali, ed egualmente considerati illegali, sia da loro che da noi;

c) quando l’antitrust è fatto di “accordi” tra accusati e accusatori cambia natura, e da attività di polizia contro chi abusa, diventa attività di regolamentazione amministrativa dell’industria in questione da parte di chi lo gestisce. Da attività prevalentemente tecnica e neutrale tende a trasformarsi in attività prevalentemente politico-amministrativa.

Per chi fosse interessato, qui un po’ di link ai materiali:

atti dell’azione intentata dal Department of Justice americano

atti della Commissione dell’Unione Europea

sito dei procuratori generali degli stati americani che hanno richiesto il risarcimento dei danni.