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Antitrust

Amazon.book?

Amazon ha richiesto ad ICANN l’assegnazione del registro per la gestione del TLD “.book” (e di altri TLD, come “.author”).

Se la richiesta venisse accolta gestirebbe il dominio di primo livello .book. La proecedura di assegnazione è ancora in corso. La valutazione preliminare delle domande da parte di ICANN dovrebbe concludersi entro l’estate. Amazon non è l’unico soggetto  ad avere richiesto l’assegnazione del registro del TLD “.book”.

Come si legge nella domanda rivolta all’ICANN, Amazon gestirebbe il TLD “.book” “to support the business goals of Amazon“. Pertanto, a quanto si capisce, i sottodomini (tipo: amazon.book) verrebbero distribuiti soltanto ad Amazon stessa ed alle sue società controllate. Inoltre, “All domains in the .BOOK registry will remain the property of Amazon“.

Questo significa che il TLD in questione sarebbe un dominio “chiuso”, non aperto alle richieste di registrazione di domini di secondo livello da parte di soggetti terzi, come invece ad esempio avviene per il dominio “.com”.

Contro l’assegnazione del dominio, come dominio “chiuso”, si sono espressi alcuni concorrenti (come Barnes & Nobles, ad esempio), nonché associazioni e istituzioni varie.

In generale, se l’ICANN assegnasse la gestione del registro di nomi di dominio generici (come “.libro”, “.car” etc.) a soggetti che si propongano di non permettere a terzi l’accesso ai subdomain su quel dominio di primo livello, rischierebbe di facilitare la creazione di posizioni dominanti nei settori economici corrispondenti al nome generico in questione.

Nel caso poi del dominio .book, il pericolo è quello di rafforzare il potere di mercato di un operatore già molto forte nella distribuzione dei libri e degli ebook.

Il rafforzamento o la creazione di posizioni dominanti nei mercati interessati dai TLD (specie quelli con nomi generici in via di assegnazione) riflette inoltre la posizione dominante dell’ICANN stessa, nel mercato dell’assegnazione della gestione dei registri per i TLD.

Insomma, la perenne sfida tra istanze “di chiusura” e “di apertura” della rete e delle sue infrastrutture resta sempre attuale e s’arricchisce ogni giorno di un capitolo nuovo.

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Antitrust

Net Neutrality

Chi distribuisce ebook distribuisce contenuti digitali. I contenuti digitali trasferiti via internet pagano pedaggio alle reti fisiche di telecomunicazioni. Per questo i destini dell’industria delle telecom, dell’industria della distribuzione dei contenuti digitali e di quella dell’editoria sono collegati.

La Net Neutrality è una delle icone dei difensori delle libertà sulla rete. La rete nasce neutrale rispetto ai byte che circolano tramite essa (non li esamina, li spedisce in giro divisi in pacchetti), ma quando i byte relativi ad un certo contenuto digitale diventano tanti e di valore notevole e differenziato, come resistere alla tentazione (alcuni dicono alla necessità) di regolare il traffico, di discriminare i pedaggi, di dare un’occhiatina a quel che passa per capire se è possibile impossessarsi di un pò  di quel valore circolante?

E se io sono al contempo una telecom e un distributore di contenuti digitali e magari anche un produttore di tali contenuti, come resistere alla tentazione di favorire la circolazione dei miei contenuti rispetto  a quelli  dei miei concorrenti?

Per questo da tempo si invoca la difesa della Net Neutrality. Si tengono sotto  esame le  telecom.  Ed ecco che Deutsche Telekom sembra rompere il tabù. Via il flat rate. Chi scarica più dati è svantaggiato (paga di più, scarica più  lentamente). Il che non sarebbe una gran novità, se non vi fosse il sospetto (non ho chiaro se solo  un sospetto o già una solida realtà) che se l’utente scarica contenuti distribuiti dalla stessa DT allora continua a valere il flat rate. I byte della telco viaggiano meglio di quelli dei concorrenti. Bye Bye Net Neutrality.

 

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Intellectual Property

First-Sale Doctrine

Dal sito della Stanford Law Review, a firma Clark Asay, sulla recente sentenza della Suprema Corte Statunitense in tema di “first-sale doctrine” per i libri di seconda mano lecitamente stampati e acquistati all’estero, e reimportati negli USA.

The Court held six to three that the first-sale doctrine allows importing physical books, lawfully made and acquired abroad, into the United States for resale without violating a copyright owner’s distribution right.

L’estensione della soluzione agli ebook è dubbia.

Per gli ebook acquistati dai servizi online dei soliti noti, c’è una prima vendita o siamo tutti dei licenziatari?

Il tema è caldo, a presto risentirci!

 

 

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Interoperability

Ebook Interoperability

La European and International Booksellers Federation ha commissionato uno studio sulla interoperabilità dei formati digitali degli ebook, disponibile ora anche online (On the Interoperability of eBook Formats; Prof. Christoph Bläsi | Prof. Franz Rothlauf, Johannes Gutenberg-Universität Mainz – Germany).

L’interoperabilità serve a fare con gli ebok quello che si fa con i libri: leggerli come e dove vuoi tu.

Il formato EPUB 3 garantisce massima interoperabilità. Il problema non riguarda la tecnologia dei formati, ma (a) i formati proprietari, che generano “ecostistemi” chiusi; (b) i DRM che proteggono detti ecosistemi.

Anche per i  DRM, è possibile la interoperabilità. Anche qui, dunque, il problema è  di volerla, non quello di poterla avere.

Lo studio tiene conto dei due sistemi che dominano il mercato: quelli di Amazon e di Apple. Loro, per ora, dettano legge e stabiliscono come e dove possiamo leggere gli ebook regolarmente acquistati (che cosa acquistiamo da loro, peraltro, non è ben chiaro).

Un passaggio dalla prefazione di Neelie Kroes (Vice-President of the European Commission, in charge of the Digital Agenda), da prendere in parola:

“Interoperability is a major requirement to build a truly digital society. This applies to ebooks too. When you buy a printed book it’s yours to take where you like. It should be the same with an ebook. You can now open a document on different computers, so why not an ebook on different platforms and in different apps? One should be able to read one’s ebook anywhere, any time on any device”.